Continua la guerra tra Israele e Hamas. In queste ore è arrivata la risposta per la tregua che, però, non avrebbe convinto del tutto.
La durata della tregua e, soprattutto, la questione ostaggi. Era attesa la risposta di Hamas per il “cessate il fuoco” nella Striscia di Gaza con Israele e, a quanto pare, ora è arrivata ma ci sarebbero grossi dubbi sulle “condizioni” richieste. Diverse le posizioni delle parti chiamate in causa e adesso si attende di capire come si muoveranno le forze israeliane.
Hamas, le “condizioni” sulla tregua con Israele
In queste ore Hamas ha inviato a Qatar ed Egitto la sua risposta alla proposta di accordo con Israele per una tregua nella guerra nella Striscia di Gaza in cambio della progressiva liberazione degli ostaggi israeliani.
A confermare la notizia è stato il movimento fondamentalista palestinese dopo l’annuncio dato dal premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, nel corso di una conferenza stampa congiunta col segretario di Stato Usa Antony Blinken.
Da quanto si apprende, la risposta data incluederebbe “alcuni commenti” ma in generale sarebbe “positiva”. Al Thani, però, non ha svelato ulteriori dettagli facendo intuire che manchino ancora diversi step affinché si possa realmente parlare di “cessate il fuoco”.
Le prime impressioni sulla risposta di Hamas hanno fatto ipotizzare ad una richiesta di stop al conflitto totale per mettere fine “all’aggressione di Israele”.
In tal senso non sembra che tale replica sia stata accolta in modo estremamente positivo proprio dall’ambiente israeliano: “La risposta di Hamas è stata trasmessa dal mediatore del Qatar al Mossad. I suoi dettagli vengono attentamente valutati dai funzionari coinvolti nei negoziati”, il commento del premier Netanyahu.
I dubbi sulle richieste
A raffreddare ulteriormente gli entusiasmi sulla risposta inizialmente ipotizzata “positiva” di Hamas ci ha poi pensato anche il numero uno degli Stati Uniti, Joe Biden. “C’è stata una risposta da parte di Hamas, ma sembra un po’ oltre il limite”, ha detto il presidente alla stampa alla Casa Bianca.
Il presidente Usa ha poi chiarito che le parti stanno discutendo per comprendere come muoversi: “Ci stiamo ragionando, non siamo sicuri di dove porterà, ci sono negoziati continui in corso”.
A confermare i dubbi nell’ipotesi di tregua anche i dati riportati nelle ultime ore dal New York Times e dal Wall Street Journal che parlano di altri 50 ostaggi morti “in cattività”.